World Press Photo 2013: Le polemiche inutili e il potere dalla calibrazione del monitor.

Questo mio post, inizialmente voleva parlare della omologazione delle immagini vincitrici del WPP date dall’utilizzo degli stessi strumenti (come Silver Efex)  e dalle scelte piuttosto uniformi fatte dai giudici. Poi c’è stata la grossa polemica sui vari blog e giornali data dalla foto vincitrice per il suo aspetto artefatto, allora mi sono detto: “facciamo come al solito e aspettiamo di vedere queste foto di persona”.

Sabato 4 Maggio, presso la galleria Sozzani a Milano c’è stata l’inaugurazione della mostra e grande è stata la mia sorpresa nel vedere la foto di Paul Hansen su carta.

Paul Hansen, Gaza City, Palestinian Territories
Paul Hansen, Gaza City, Palestinian Territories

Tutto l’effetto di luce irreale che tanto aveva destato “scandalo” non c’è quello che resta è una potente immagine di dolore   ( e ti resta il dubbio su come era la foto nella idea nel fotografo, quella del sito o quella stampata). Davvero, si è parlato per giorni di photoshop, di foto finte, di luci irreali, tanto rumore e poi la foto non era quella che uno si aspettava.

Per il resto l’ho trovata una edizione sopra la media con molto spazio dato alla guerra civile Sirana, segnalo le foto che mi hanno maggiormente colpito:

 

Le note negative:

Nessuna foto sulla guerra dei signori della droga messicani, alcune scelte molto slegate dal contesto foto che senza il cartellino non si capisce cosa rappresentino e poi se dalle gallerie web le foto in b/n mi avevano dato un senso di totale uniformità come se tutti avessero usato Silver Efex con le stesse impostazioni, le foto che più mi hanno fatto storcere il naso sono state quelle a colori della categoria natura anche qui mentre a video sembravano delle ottime foto,  stampate tra colori assurdamente saturati e sharpenig esagerati erano immagini quasi fastidiose.

 

La mia foto preferita?

Staged Portraits, 1st prize stories , Stephan Vanfleteren/Panos for Mercy Ships / De Standaard

Non so se l’intenzione di Stephan Vanfleteren era quella di imbastire un freak show o se volesse fare un lavoro come  American West di Avedon, io spero nella prima ipotesi che abbia fatto un meraviglioso e  sincero lavoro di ritratto.

 

Word Press Photo 2013 – presso Galleria Sozzani – Corso Como 10  fino al 2 Giugno  2013 e Museo di Roma in Trastevere fino al 26 Maggio 2013

2 thoughts on “World Press Photo 2013: Le polemiche inutili e il potere dalla calibrazione del monitor.”

  1. Grazie per gli “aggiornamenti” e complimenti per la foto nella foto…un’altro (uno qualunque) si sarebbe limitato a fare una foto alla stampa…

  2. “ti resta il dubbio su come era la foto nella idea nel fotografo”.
    Proprio così. Forse non esiste. C’è una foto per il giornale che te la paga, una foto per vincere un premio e una foto per far bella figura alla mostra e smentire le polemiche…
    Forse la foto non c’è più, c’è solo il fotografo.

Comments are closed.